domenica 20 marzo 2011

21a Giornata dei Planetari

 

 

 

 

 

Che dire.... se non che la festa del Planetario è stata una lunga marcia a tappe forzate... o meglio a parole forzate (in questo campo Max e Oriano non sono stati secondi a nessuno... anche se devo dire che qualche momento di cedimento traspariva).

Ma non è qui che voglio arrivare, bensì alla bella prova che abbiamo dato in un'occasione che è d'incontro tra noi, tetri e barbosi astrofili, e la folla che ha letteralmente riempito i giardini.

Complice la bella giornata, la parolina magica ("a ggratise"), ma di certo anche, e soprattutto, la curiosità; molti, anzi moltissimi, hanno scoperto che in fondo barbosi poi non siamo e che anzi divertirsi guadando il cielo "si può faaaareee".

Più di tutto però divertirsi facendo guardare il cielo è la vera "missione compiuta".

E per tutto questo, almeno oggi, è giusto tirarsela un po'.

Certo dobbiamo studiare meglio gli incastri delle attività che son sempre di più (il teatrino di Mattia e i trucchi di Sara son state due belle chicche di questa edizione), ma non lasciar fiato agli avventori che capitano tra i nostri treppiedi è veramente cosa buona.

Tutti sti complimentoni per dire cosa.....se non

GRAZIE A TUTTI QUANTI SI SON DATI DA FARE PER QUESTA BELLA GIORNATA DEI PLANETARI!

L'anno prossimo è già in attesa di essere festeggiato.

Le braccia sono aperte per la XXII giornata!

Cieli Sereni
Marco Garoni

 

Una giornata di sole, serena e con vento fresco che faceva trillare le cellule dal metatarso al capello superstite.

Una giornata segnata dalle bendiere che gioiosamente ricordavano l'appena trascorsa festa del 150°,
ma che, soprattutto, ricordavano che ciò può essere un momento di
partenza.

Una giornata scandita da appuntamenti vari che potevano soddisfare gli
interessi e le curiosità più disparate: osservazioni e spiegazioni, spettacolini, laboratori, teatrino e animazione, visita guidata del cerchio e della meridiana e ... Sara che truccava con stelline i
bambini!

Tutto ciò ha comportato la presenza di un pubblico variegato, come il gelato di Nonna Papera.

Semplice, ma geniale l'idea, nata dalle esigenze, delle isole (tavoli o zone) per  le varie attrazioni, riportate nei programmi, disponibili in tutte le zone del Planetario.

E questa è la parte che si può espandere, diversificare; la fase osservazioni-
spettacolini è finita: la giornata è sempre meno giornata del planetario-strumento e sempre più giornata del Planetario luogo di aggregazione per attività astronomico- scientifiche.

Max Bruschi

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